Chioggia
Il Comune di Chioggia ha fatto una scelta definitiva per lo sviluppo del proprio turismo: "Abbiamo deciso - sostiene l'assessore all'ambiente, Giorgio Varisco - di puntare decisamente sulla tutela dell'ambiente marino ed, in genere, del paesaggio. Oltre alla collaborazione instaurata ormai da tempo con Goletta verde, c'è la richiesta che abbiamo avanzato per una concessione marina corrispondente all'area delle "Tegnue ", iniziativa che ha come scopo principale quello di dare continuità alla gestione dell'oasi biologica". Luciano Serafini, assessore al turismo, rilancia. "E' tempo - sostiene - che si passi dalle denunce, dal rilevamento delle presenze inquinanti all'individuazione di chi inquina. Chioggia, le sue spiagge non debbono continuare a pagare per responsabilità altrui. Brenta ed Adige, che sfociano nel nostro territorio portano inquinamento prodotto da altri. E' necessario che questi se ne facciano carico e che le autorità avviino un piano di tutela degli ambienti fluviali". Varisco e Serafini sono usciti ieri in mare su Goletta verde ed hanno partecipato all'operazione "Tegnue ". "Un esperimento di grande rilievo - così l'ha definito Piero Mescalchin, presidente dell'Associazione "Le Tegnue " - che ci ha dimostrato quello che noi già conoscevamo: l'oasi ha una potenzialità enorme che, se ben utilizzata, si rivelerà un'arma fondamentale per una diversificazione in positivo del turismo di Chioggia". Con un collegamento audiovideo (schermo tv a bordo di Goletta verde) un biologo, il dottor Massimo Ponti dell'Università di Bologna, che da anni insieme ad altri ricercatori studia l'area delle "Tegnue " di Chioggia ha mostrato, immergendosi nell'Area 3, quella dove c'è la boa di Chioggia, la bellezza dei fondali ricchi di una flora ed una fauna che ne fanno davvero un unicum in tutto l'altro Adriatico. Un sistema che può consentire a migliaia di persone, e non solo ai sub, di apprezzare come se si immergessero uno spettacolo straordinario.
Le scelte utili per lo sviluppo di un'attività, il turismo, caratterizzata da fortissima concorrenza, sono quelle di nicchia. "Valorizzare quello che si possiede, meglio ancora se si tratta di una realtà esclusiva - sostiene Renzo Bonivento, presidente degli albergatori di Sottomarina - è una strada obbligata. Noi siamo decisi a percorrerla. La scelta dell'ambiente ritengo sia irreversibile. Insieme ad alcuni colleghi, i primi ma ne sono sicuro non certo gli ultimi, puntiamo sugli ecoalberghi, vale a dire su strutture ecocompatibili per dare ai nostri ospiti il massimo delle garanzie. Oltre a questo puntiamo su una serie di realizzazioni, e tra queste uno stabilimento termale, per utilizzare quanto l'ambiente ci offre". Fin qui hanno aderito alla proposta degli ecoaberghi di Legambiente gli hotel Bellevue, Bristol, Caldin's, Edison, Le Tegnue e Capoest.
Giorgio Boscolo
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